Spesso e volentieri quando si sente il termine poliamore, si pensa erroneamente a relazioni promiscue ed infedeltà. Questi pregiudizi sono dovuti alla società e alla cultura odierna, dove la monogamia è l’unico tipo di relazione considerato valido.
Ma siamo sicuri che sia realmente così?
Prima di parlare, non sarebbe forse il caso di approfondire meglio il tema e capire cos’è davvero il poliamore? Lo scopo di queste righe è proprio quello di far chiarezza in merito ad un argomento così dibattuto.
Partiamo dicendo che il termine poliamore, deriva dal greco “poly” – ovvero molti – e dal latino “amor” – cioè amore. Poliamore significa quindi letteralmente: molti amori.
Indica quel tipo di rapporto amoroso nel quale i partner, consensualmente, possono intrattenere più relazioni con diverse persone, sia a livello affettivo, sessuale ed intimo.
L’uomo è un essere poligamo
Alla base della filosofia dei rapporti poliamorosi, c’è la consapevolezza e la presa di coscienza che la monogamia è in realtà frutto di una società che l’ha creata per convenienza. Il concetto di relazione intima, esclusiva e di famiglia è stato introdotto nelle diverse culture, con lo scopo di garantire alla prole la paternità.
Tuttavia, anche se questo concetto può non piacere e risultare fastidioso all’orecchio di molti, dobbiamo riconoscere che i rapporti poliamorosi in realtà sono sempre esistiti e venivano vissuti in grande armonia e rispetto.
Alla luce di questo, le persone che sposano il pensiero poliamoroso vanno contro l’idea romantica e la convinzione che esista da qualche parte l’altra metà della mela. L’anima gemella non esiste e secondo quest’ottica un individuo da solo non basta per appagare i bisogni di un altro. Tanto meno completarlo.
Le dinamiche di una relazione poliamorosa prevedono massima libertà per ogni membro e non contemplano il concetto di esclusività, nè dal punto di vista sessuale, nè da quello sentimentale. Al contrario, proprio per la natura di questi rapporti e per il fatto che coinvolgano più partner, il pensiero poliamoroso è volto all’inclusività.
I pilastri della prospettiva poliamorosa sono certamente complessi da accettare in una società che è ancora dominata prevalentemente dalla cultura del “possesso”. La cultura nella quale viviamo è il principale ostacolo ai poliamorosi, che spesso riscontrano difficoltà nel fare coming-out per paura di essere etichettati come diversi e sbagliati.
Caratteristiche dei rapporti poliamorosi
Come già detto inizialmente, i pregiudizi su questo tipo di rapporti sono molteplici e al contrario di quanto si possa pensare le relazioni poliamorose, tanto come quelle monogame, si basano sulla ricerca di rapporti stabili, duraturi e legami profondi. Infatti perché questi rapporti funzionino, ai membri coinvolti è richiesto costante impegno, rispetto, negoziazione, consenso e reciprocità.
Altro aspetto fondamentale e che spesso causa confusione è l’orientamento sessuale.
Il poliamore è un tipo di relazione (come la monogamia appunto) e non un orientamento sessuale.
Tanto una persona monogama, quanto una poliamorosa, può essere eterosessuale, bisessuale, omosessuale o asessuale. La chiave non è l’attrazione, ma il legame affettivo che unisce i partner. Non esistono differenze di sesso o genere, ma tutto è improntato sulla condivisione consensuale dell’esperienza amorosa.
La libertà che caratterizza i legami poliamorosi non li rende esenti da regole.
Con lo scopo di far funzionare la relazione nel migliore dei modi e il più a lungo possibile, questi accordi, vengono stabiliti dai membri di comune accordo e possono essere rivisti nel corso del tempo e con l’evolversi della relazione. Seppure ogni rapporto è unico e le regole possano variare, ci sono aspetti cardine fondamentali:
- una profonda ed adeguata comunicazione, parlare agli altri membri chiaramente ed in modo onesto riguardo le proprie aspettative, desideri e limiti è necessario perché questo tipo di rapporto funzioni;
- accettazione e condivisione, delle regole stesse, dei bisogni e dei desideri dei partner;
- la comunicazione di informazioni e di nuove conoscenze, l’introduzione di un nuovo individuo all’interno del rapporto poliamoroso può essere sottoposto a veto ad esempio;
- la fedeltà, questo è l’elemento su cui viene posta maggior attenzione, intenso in senso di trasparenza, rispetto e chiarezza nei confronti degli altri membri coinvolti;
Alla base di questi accordi relazionali, c’è ovviamente il consenso di ogni individuo, senza il quale la relazione poliamorosa non esisterebbe nemmeno.
Esiste il tradimento nelle relazioni poliamorose?
Una domanda che sorge spontanea è quella che chiede se è contemplato il concetto di tradimento nel poliamore, trattandosi di rapporti che coinvolgono più persone può sorgere il dubbio che sia un evento dal quale questi rapporti sono immuni.
In realtà il tradimento esiste anche nel poliamore, ma assume un’accezione diversa da qualle che siamo abituati ad attribuirgli. All’interno di una coppia monogama è inteso come la violazione dell’esclusività sessuale, nei rapporti multi-partner ha valore più ampio. Come abbiamo già ribadito, queste relazioni si basano sulla condivisione, sul consenso e su accordi stabiliti in principio.
Tradire venendo meno ad uno di questi aspetti, comporta la perdita della fiducia. Viene vissuta dagli altri membri come un raggiro e mancanza di rispetto che distrugge la base solida sulla quale il rapporto si fonda.
Un’altra domanda che balza alla mente una volta appreso il funzionamento dei rapporti poliamorosi, potrebbe essere quella di chiedersi se i membri siano o meno soggetti a gelosia.
Come il tradimento, anche la gelosia può entrare a gamba tesa nella relazione.
I poliamorosi, come qualsiasi altra persona, seppur sposino il pensiero della non esclusività e non monogamia, possono ritrovarsi faccia a faccia con il disagio causato da questo sentimento. Tuttavia, il modo di affrontare la questione risulta essere molto differente rispetto all’approccio tipico delle coppie monogame, queste ultime tendono spesso ad accettare passivamente la gelosia e non sono rari i casi in cui uno dei due partner perda il controllo.
Il poliamore è un orientamento relazionale che pone la comunicazione al centro del rapporto. Nel caso uno dei membri coinvolti, senta di provare gelosia, la situazione viene esaminata con cura, parlandone e cercando di capirne assieme le cause e trarne insegnamento.
Anche in questo caso, si capisce come questo tipo di relazione miri alla ricerca della perfetta armonia tra amore, sesso e affettività.
Tipi di poliamore e strutture relazionali
Nel poliamore si distinguono varie possibilità, possiamo identificare quindi nella parola stessa il termine generico che ne comprende a sua volta altri.
Per chi desidera esplorare nuove esperienze e avventure sessuali in un contesto consensuale e rispettoso, i siti di incontri per sesso possono rappresentare una valida opzione. Queste piattaforme permettono di connettersi con persone che cercano rapporti sessuali senza impegno, nel pieno rispetto della libertà di scelta e del consenso reciproco, principi fondamentali anche nelle relazioni poliamorose. Grazie a queste piattaforme, è possibile conoscere partner che condividono un approccio aperto e disinvolto alla sessualità.
Immaginiamo in questo senso il poliamore come una grande scatola, al suo interno ne troviamo altre tre. Queste ultime sono i macro-insiemi principali che contengono a loro volta tutte le possibili relazioni poliamorose.
I tre macro-insiemi relazionali sono:
- i poliamorosi single, rientrano in questo insieme le persone che non sono impegnate in una relazione duratura e non la ricercano nemmeno, sono unicamente interessate ad intrattenere più rapporti amorosi;
- il poliamore aperto, in cui i membri non escludono la possibilità di altri amori e relazioni;
- la polifedeltà, in cui tre o più individui si impegnano in un rapporto chiuso ed esclusivo che non prevede il coinvolgimento di persone esterne.
Altra distinzione che è bene citare è quella tra relazione primaria, secondaria o terziaria. Questa terminologia è utilizzata per porre l’accento sull’importanza della relazione e la gerarchia che distingue i rapporti poliamorosi.
Con relazione primaria, o originaria, s’intende quella coppia che è nata inizialmente come monogama. Il rapporto tra le due persone coinvolte, è da considerarsi prioritario rispetto agli altri in quanto è emotivamente più profondo.
Per relazione secondaria ci si riferisce a quelle relazioni che non comportano la convivenza tra i partner, ma che li coinvolgono in sentimenti d’amore. Solitamente, si tratta di rapporti di amicizia sessuale o relazioni che però non godono degli stessi benefici di cui gode una coppia primaria.
Infine, con il termine relazione terziaria, s’intende tutti quei rapporti in cui gli individui non sono coinvolti da sentimenti profondi.
Esiste anche il caso di relazioni poliamorose nelle quali non è contemplata alcun tipo di gerarchia, in questo tipo di struttura relazionale, chiamata anche rete intima, ogni membro ha pari considerazione degli altri e in essa coesistono diversi rapporti intimi tutti d’uguale importanza (non prevedono per forza il coinvolgimento di tutti gli individui).
Riflessioni finali
Sperando di aver portato un po’ di chiarezza riguardo cos’è effettivamente il poliamore, vi invitiamo ad una riflessione: è davvero necessario giudicare negativamente l’orientamento relazionale di un individuo solo perché non è ciò a cui siamo socialmente abituati o perché diverso dal nostro?
Soprattutto quando uno dei principi cardine di tale orientamento è il consenso di tutte le persone coinvolte nella relazione?
Fiducia, lealtà, rispetto e condivisione, abbiamo appena appreso essere le fondamenta del poliamore. Non sono gli stessi principi cardine alla base di un rapporto monogamo?
Cosa rende un orientamento relazionale o sessuale più “giusto” di un altro? Non sono la condivisione del sentimento e la felicità dei partner l’unica cosa che è realmente importante in un rapporto d’amore?
Perché di questo si tratta: d’amore, in tutte le sue forme.